15 Colui che mi parlava aveva come misura una canna d’oro, per misurare la città, le sue porte e le mura (Ap 21,15)
Ne misurò anche le mura: sono alte centoquarantaquattro braccia, secondo la misura in uso tra gli uomini adoperata dall’angelo (Ap 21,17).
Seguendo il post precedente, utilizzeremo la misura secondo noi esatta, ma non sempre, per calcolare un braccio, cioè la centesima parte dello stadio indicato da noi nel post precedente come espressione di 187,5 metri, a fronte dei 185 metri solitamente indicati, fermando così il braccio a 1,875.
Lo facciamo non solo per fugare i dubbi magari sorti e che riguardano la nostra approssimazione di 2,5 metri per ogni singolo stadio, ma anche per dare un senso all’indicazione di Giovanni che scrive riguardo a una misura “in uso tra gli uomini adoperata dall’angelo” sebbene che, in sintesi, stiamo solo cercando una ulteriore prova della sostenibilità di uno stadio fermo a 187,5 metri e per questo rivolgiamo la nostra attenzione al braccio, sottomultiplo dello stadio, usato per calcolare l’altezza delle mura.
Una costruzione architettonica che nel suo perimetro raggiunge 48.000 stadi non la si può progettare ricorrendo ai decimali altrimenti raggiungere un livello uniforme, o una lettura sebbene simbolica, è impossibile. Qualunque calcolo, allora, bisogna di misure identiche ma senza decimali.
Se nel caso dell’altezza delle mura utilizziamo i tradizionali 1,85 metri per un braccio da moltiplicarsi per144 braccia di altezza questo non accade perchè, a conti fatti otteniamo
144 x 1,85= 266,4 metri di altezza
La comparsa dei decimali ci dice non tanto che non siamo nel giusto, quanto che il metro è sbagliato, tanto è vero che Giovanni è chiaro scrivendo espressamente che la misura è quella “in uso tra gli uomini” cosa che è lì a dirci che esiste -ed esiste- una misura aurea, cioè divina e diversa, come vedremo in seguito.
In ogni caso quel virgola 4 non è sostenibile nel cantiere apocalittico, per cui non rimane che ricorrere al nostro 1,875 metri per ogni singolo braccio e vedere se, in questo caso e con questa misura, i decimali scompaiono.
Infatti:
144×1,875=270 metri
ed è questa la misura in altezza delle mura perchè misura precisa e sostenibile, in ogni caso “in uso tra gli uomini”.
Ci pare chiaro che anche in questo caso, come nel caso del sangue uscito dal tino dell’ira di Dio, lo stadio è considerato a 187,5 metri, mentre il braccio, suo sottomultiplo, è fissato a 1,875 altrimenti ci parrebbe davvero strano che i conti tornino a meraviglia.
C’è da dire però che non sempre ricorrono tali misure, non sempre lo stadio e il braccio hanno valore uguale: lo abbiamo scritto che c’è una misura aurea, cioè divina e una “in uso tra gli uomini” tanto è vero che 185 metri per uno stadio, come indicano le tavole dei manuali e delle Bibbie, non è sbagliata ma è quella aurea, divina.
Infatti se nel caso della Gerusalemme celeste (Ap 21,16) la adottiamo per calcolarne il perimetro, che è quello delle mura, in stadi (12000 stadi di lato per ogni stadio 185 metri) moltiplicato per l’altezza (144 braccia e ogni braccio 1,85 metri) abbiamo un ipotetico volume di:
(12,000×4) x 1,85 = 88,800
con un 888 evidentissimo (il paio del 666 del post precedente) che è la ghematria di Ἰησοῦς (Gesù) indicante che in alcuni casi Apocalisse e forse anche in altri libri la misura che ricorre è aurea non quella “in uso tra gli uomini” per cui sta a noi distinguere caso per caso, come abbiamo fatto in questo post sebbene abbozzando la questione.
Se siamo stati chiari, adesso siamo in grado di riconsiderare con esattezza lo stadio e il braccio e questo non solo ci salva da passi in più, ma in particolare ci salva dai passi falsi.