Bendetto!

Stiamo leggendo con profitto la Filocalia, lettura che impegnerà dei bei giorni. Abbiamo già superato il primo scoglio e ci siamo introdotti nel secondo, intendo volume. Ed è qui che alla terza centuria alle centurie 79-80 ci siamo imbattuti in ciò che temevamo, cioè nel Tribunale della Santa Emendazione che ha sempre avuto sede a Roma.

La lettura di quelle centurie, poi, ci ha convinto ancora di più di quanto dicemmo in diretta telefonica in RadioMaria ottenendo una risposta garbata e gentile ma scontata, cioè che la Rivoluzione russa colmò solo un vuoto di potere, quando noi, se così fosse, facemmo però luce sul paradosso russo: una teoria marxista e dunque operaia che trova il proprio habitat in una società profondamente contadina è improbabile.

“Eh no!” dicemmo per radio “secondo noi si appiccò il fuoco all’Europa con l’unico intento di fare l’arrosto con la Chiesa ortodossa” e adesso, scoperta la penna del Tribunale della Santa Emendazione ne siamo ancora più convinti, anzi, certi.

Infatti alla terza centuria (79) leggiamo che “il signore si manifesta all’età di trent’anni” (falso), mentre alla successiva (80) si legge che il paralitico del Vangelo di Giovanni “giace trentotto anni nella malattia” (falso).

Inutile adesso farla lunga: per il primo caso basti scrivere che il blog sin dai suoi inizi vocifera il Cristo cinquantenne di Giovanni, Policarpo e Ireneo per cui distante sideralmente da quello trentatreene tradizionale e indicato nel passo citato di una Filocalia “opportunamente emendata” per renderla consona, dopo 70 anni di ferocia comunista, al raschietto della tabula anche in questo caso rasa e cattolica.

Il secondo caso è meno evidente perchè bisogna aver compreso i sette segni del Vangelo giovanneo e in particolare il terzo segno che vede un uomo dipendente dalla volontà altrui in quanto paralizzato. Sin da subito bisogna scrivere che oltre a questo il terzo segno è pubblico, a differenza dei due precedenti che si consumano, se si può dire, in famiglia (Cana e guarigione del figlio del funzionario).

Il fatto che tale segno sia pubblico rimanda a una vita e a un luogo pubblici come lo è la piscina dove è ambientato il fatto e tutto ciò è molto importante per i calcoli che svelano il falso attorno ai trentotto anni indicati.

In realtà tali anni segnerebbero trentacinque e solo così si comprende il segno di una vita vita nascosta e dipendente di cui il paralitico è simbolo, una vita nascosta che, come il paralitico l’ha vissuta dipendendo dagli altri, così Gesù l’ha vissuta a Nazaret dipendendo da Giuseppe e Maria, per poi camminare entrambi con le proprie gambe.

E’ così che divengono evidenti il segno e il falso, perchè la vita sottomessa dell’uno inizia con la paralisi, quella di Gesù dopo il fattaccio del suo smarrimento e del suo ritrovamento al tempio, tant’è vero che Luca lo scrive chiaro che dopo di ciò Gesù visse con i genitori e stava loro sottoposto (Lc 2,51).

Nell’ottica del Cristo cinquantenne Egli, seguendo il blog, nasce nel 15 a.C., inizia il ministero nel 32 d.C ed è crocefisso nel 35 d.C. per cui se Gesù al tempio a colloquio con i dottori della legge lo fu dodicenne, Egli da dodici anni fino alla sua manifestazione pubblica visse nascostamente e in obbedienza, cioè dal 3 a.C. al 32 d.C. quando all’età di 47 anni iniziò il suo ministero pubblico.

I conti, allora, fanno emergere trentacinque anni (3-35 = 32 d.C.) e non trentotto numero tra l’altro muto di qualsiasi simbolismo, mentre il trentacinque, per farla breve, riassume non solo l’intera genealogia matteana che si snoda per generazioni di trentacinque anni, ma anche l’anno della crocefissione, ferma, seguendo il blog, al 35 d.C.

Tutto questo significa che tenendo ferma l’anagrafe gesuana proposta dal blog non solo riusciamo a tener anche fermi i 35 anni di vita nascosta, ma ancor più diamo un senso nuovo al terzo segno del Vangelo di Giovanni, il cui simbolismo mi pare che finora non era emerso, perchè il ruolo del paralitico non è limitato alla sua infermità, ma riassume i 35 anni di vita nascosta di Gesù permettendo a noi di tracciare cronologicamente una tappa fondamentale della vita di Gesù.

Con il più tradizionale dei Cristi trentenni a inizio ministero, insomma, siamo di fronte a un falso; e siamo di fronte a un falso con i trentotto del paralitico e questo ci fa davvero pensare all’Onnipotenza del Tribunale della Santa Emendazione e alle sue sedi itineranti nella storia.

Vorrei dire a quei ragazzi che come me studiano o hanno studiato la Storia dell’Europa orientale uscendo dall’esame con un’ottima valutazione (29 su 30 per una improprietà di linguaggio) che forse è vero quello che sulle prime appare una boutade, cioè la Prima guerra mondiale appiccò il fuoco all’Europa per fare l’arrosto con la Chiesa ortodossa e non ci stupiamo più se uno dei primi provvedimenti presi da Lenin fu la sostituzione del giuliano con il gregoriano, cioè se quella storia inventata e entrata in vigore nel 1582 in Europa fu imposta anche in Russia, una Russia sino al 1918 Ortodossa, diversa e libera.

Abbiamo ancora nelle orecchie il grido accorato di Benedetto XV circa “l’inutile strage” tante è vero che anche adesso chiediamo a quel papa: “Bendetto, ma chi te lo ha fatto fare?”.