La ghematria, i Re e Luca: la soluzione a un problema o un problema più grande?

In risposta un commento che mi ha lasciato intendere che sono preferibili i dati alle congetture, dirò che è vero e proprio per questo proporrò i dati, ma ricorrendo però ad alcuni link e a delle scuse, perché sarebbe stato bello inserire per esteso la “mia” genealogia lucana che non è una più o meno ordinata sequenza di nomi, ma storia, in particolare cronologia. Tuttavia l’elevato costo del plugin che adesso la contiene non mi permette più di pubblicarla, anche se in fondo wiki sa darmi una mano.

Partiamo col dire che già a suo tempo noi avevamo proposta la nota ghematrica di Ἐμμανουήλ neo testamentario scrivendo che il suo valore è 644 quando 644 a.C. è il primo anno di regno di Ezechia e tutto ciò dà ragione agli Ebrei che dicono l’Emmanuele essere Ezechia, ma dà ragione anche ai cristiani perché è il greco neo testamentario alla base del calcolo ghematrico.

Adesso, però, abbiamo sviluppata quella nota ghematrica, anche se non siamo certi di averla “spremuta” a fondo. Lo faremo cominciando col dire che essa individua un preciso anno della cronologia bilica in genere e della cronologia dei Re in particolare (intendiamo quella proposta dal blog) e quell’anno è il 644 a.C. primo anno di regno di Ezechia.

Adesso prendiamo in esame la lista generazionale lucana sapendo che il blog l’ha ricostruita tutta dall’AM (anno mundi 3923) fino all’anno zero (in realtà e solo per curiosità dirò che sono andato ben oltre tanto è vero che il 2024 incipiente sarà l’88 generazione dall’anno zero) ed è giunto alla conclusione che da Davide in poi essa si snoda per generazioni di 23 anni ciascuna.

Questo ci mette in grado d’incrociare i dati della genealogia lucana con la cronologia dei Re, perché sapendo che Davide regna nel 989 a.C. in Gerusalemme e sapendo che Ezechia regna dal 644 a.C nella stesso regno, noi possiamo sottrarre 644 a 989 per poi dividere per 23 e conoscere quante generazioni passino da Davide al 644 a.C. di Ezechia. Ecco il calcolo:

(989-644) : 23 = 15

Ciò significa che da Davide al 644 passano esattamente 15 generazioni e adesso quindi non rimane che controllare la lista genealogica lucana per vedere cosa propone alla 15esima generazione da Davide. Se non ci siamo sbagliati dovremmo trovare qualcosa di attinente a Ezechia o a Gesù oppure l’uno o l’Altro perché questa è la querelle ancora aperta circa l’Emmanuele e la sua identità.

Lo ripeto vorremmo postare per intero la nostra genealogia lucana, ma ci è impossibile per cui linkeremo a wiki che fa apparire alla quindicesima generazione, da Davide compreso, Gesù che non solo è insolito, ma se non vado errato del tutto sconosciuto, in ogni caso tutti i nostri calcoli ci hanno condotto, se non all’uno (Ezechia), certamente all’Altro (Gesù) e questo, secondo noi prova tre cose

1 il calcolo ghematrico è fondamentale per aprire certi ambiti scritturali

2 la cronologia dei Re proposta dal blog è esatta, anche se non (ancora) storica

3 la genealogia lucana che noi abbiamo calcolata cronologicamente è altrettanto esatta, a meno che il caso non ce l’abbia con noi.

Se non tutto fosse chiaro a una prima lettura, vi prego di procedere alla seconda, ma se neanche questa fosse sufficiente datemi pure la colpa.

Ps: penso che in quella quindicesima generazione in origine avremmo letto Ezechia, a meno che quel Gesù faccia parte di una profezia più grande ma ancora nascosta.

La genealogia lucana: aspetti di un approccio cronologico inesplorato

In alcuni post ci siamo occupati della genealogia lucana (vedi categoria) tracciandone le grandi linee cronologiche che essa disegna. Sostanzialmente sono quattro le tranches che si sviluppano da Adamo e giungono a Gesù per un totale di 3923 anni. La prima è Adamo-Nochè (Noè) e conta 10 generazioni di 106 anni per un totale di 1060; la seconda è Nochè-Abramo e conta 12 generazioni di 74 anni per un totale 888 anni; la terza è Abramo-Davide e conta 17 generazioni di 58 anni per un totale 986 anni e infine l’ultima da Davide a Gesù che conta 43 generazioni di 23 anni ciascuna per un totale di 989 anni.

Diciamo subito due cose:

  1.  Come dimostra la tabella seguente questi totali emergono solo se dalla seconda tranche l’inizio e la fine delle singole tranches ripetono l’antenato. E’ così che abbiamo due volte Noè  che chiude la prima tranche e apre la seguente; poi abbiamo che Abramo segue la stessa frequenza; Davide ugualmente, mentre Gesù si ripete due volte per raggiungere, dall’Anno Mundi, un “ipotetico” anno zero che conclude la genealogia. Lavoro sui generis alcuni lo giudicheranno, ma invito alla pazienza, perché riserva sorprese che aprono a considerazioni interessanti nell’ottica di una rivalutazione della genealogia in questione, secondo noi.
  2.  In un precedente post ci eravamo già occupati di queste tranches ma non eravamo ancora al corrente che quella da Davide a Gesù si differenzia molto dalla genealogia di Matteo che si sviluppa per generazioni di 35 anni. Per questo motivo avevamo sommato alle prime tre tranches i 490 anni indicati da Matteo che ci parla di 14 generazioni di 35 anni tra Davide e Gesù. Questo perché non eravamo ancora a conoscenza che per lo stesso periodo Luca offre 43 generazioni di 23 anni esatti e perciò si creava un vuoto di 484 anni perfettamente coincidente con gli anni di regno di Giuda. Ancora non siamo in grado di sapere se tutto ciò costituisca un errore, perché le due genealogie si sono rivelate, come vedremo, capaci di più finalità che danno luogo ad aspetti diversi tra loro e dunque a cronologie che perseguono, sebbene all’interno di un unico contesto, scopi e calcoli diversi che potrebbero anche caratterizzarsi per elementi che accomunano Luca a Matteo.

La tabella che segue, entrando in argomento, ha calcolato cronologicamente tutte le generazioni lucane che da Adamo si susseguono fino a Gesù. Abbiamo fatto questo perché certi che all’interno della genealogia lucana si celassero informazioni importanti che avrebbero solo potuto emergere dai calcoli piucché dalla linea genealogica. Pensiamo di aver fatto bene alla luce di quanto è emerso, che però è solo un primo abbozzo di ricerca che ha il solo fine di stimolare coloro che possono dedicarsi all’argomento con più profitto.

La genealogia lucana alla luce di quanto ha evidenziato il blog necessita, infatti, di uno studio nuovo che ne esplori anche la cronologia, spesso dimenticata, ma insita in una genealogia che si voglia inserire in contesto cronologico, magari quello già descritto dal blog che traccia la storia d’Israele e dunque la genealogia di Gesù che è sempre storia, ma osservata da un punto di vista particolare e per altri scopi, seppur non esulanti dal contesto cronologico universale.

Ecco la nostra tabella genealogica che offre solo spunti al momento, ma molto interessanti che spero attirino l’interesse del lettore

 

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La prima cosa da notare, nell’ottica di una genealogia di Gesù, sono quegli 888 anni tra Nochè e Abramo i quali non sono frutto di una coincidenza, perché 888 è la ghematria di Ἰησοῦσ (Gesù), aspetto ghematrico che definisce una genealogia a Lui rivolta perché ne descrive tutti gli antenati per “come si credeva” (Lc 3,23). Questo periodo, alla luce degli 888 anni che lo compongono, risulta interessante a sufficienza per un’indagine ad hoc che risponda a due domande: qual è il significato che la lettura ghematrica potrebbe avere nelle singole generazioni che la compongono? Nel complesso genealogico descritto da Luca, quel periodo di 888 anni per cosa si caratterizzò se fa appello a Gesù, sebbene nella sua accezione ghematrica? Domande che nascono spontanee se non si adduce tutto al caso che, alla luce di quanto stiamo per scrivere, non crediamo sia da tirare in ballo.

Infatti, la tabella mostrata sopra considera anche il ramo materno della genealogia, cosa che nessun altro fa, stando a wiki, perché solo con quello essa incrocia cronologicamente il dato storico del 989 a.C. come primo anno di regno di Davide; il 667 a.C. come anno della costruzione della porta superiore del tempio e il 644 a.C. come primo anno di regno di Ezechia. Ovvio che stiamo parlando della cronologia che caratterizza il blog, la quale però risulta essere perfettamente allineata con l’evidenze lucane, come vedremo. Tale ramo femminile, quindi, costituisce a tutti gli effetti una generazione e deve rientrare, magari non necessariamente sempre, nel computo.

La natura cristologica della genealogia lucana non si esaurisce nell’esempio citato. Essa, infatti, si completa alla ventinovesima (trentesima contando due volte Davide) generazione che indica un chiarissimo Gesù. Un Gesù che in Gv 10,7 si equipara alla porta che noi già sappiamo, grazie all’omonima categoria che contiene tutti i post dedicati all’argomento, essere la porta superiore del tempio . 

Quella porta fu costruita nel 668/667 a.C. perché non solo una cronologia dei Re colloca in quell’anno il regno di Jotam, artefice del progetto (2Re 15,35), ma anche perché i calendari sabbatici e giubilari sovrapposti a quella cronologia indicano quell’anno come eccezionale, perchè sabbatico e giubilare assieme. Questo spiega come mai durante il regno di Jotam si costruì la porta superiore del tempio, unica modifica strutturale al tempio in mille anni di storia (Salomone-Erode). Il cantiere fu aperto per celebrare degnamente un evento che si verificava solo una volta ogni 350 anni e quel 668/667 a.C. fu uno di quelli.

La costruzione della porta superiore del tempio, quindi, permise al tempio di raggiungere il suo massimo splendore, ecco perché Gesù si paragona ad essa in Gv 10,7 ed ecco perché la genealogia lucana pone esattamente in quell’anno un antenato con il suo stesso nome, se non Lui stesso addirittura, cosa che renderebbe la genealogia lucana una pagina tutta da ristudiare.

La coincidenza tra l’anno sabbatico e giubilare che vide nel 668/667 a.C. la costruzione della porta superiore del tempio e la generazione di “Gesù”, cioè la ventinovesima o trentesima, permette la comprensione di un passo che il blog aveva già interpretato in quel senso, quando aveva scritto chiaro che quella porta citata in Gv 10,7 non ha nessuna relazione con il porticato di Salomone, come si scrive, ma fu la porta superiore del tempio che fece da cornice al capitolo 10 di Giovanni, come testimonia anche la perfetta coincidenza della generazione lucana che indica “un Gesù” nell’anno esatto della sua dedicazione.

Vorremmo fermarci qui perché coscienti che già il materiale offerto è notevole e si rischia la confusione nella mente del lettore, ma non posso non completare il discorso facendo presente che non è un caso che la genealogia lucana “datata” come mostra la nostra tabella, offre la generazione successiva al 667 a.C. ferma al 644 a.C. quando 644 è ghematria di Ἐμμανουήλ (Emmanuele) e questo riconduce all’oracolo più studiato di tutta la Scrittura: quello dell’Emmanuele che ha diviso Ebrei e cristiani per duemila anni.

Ce ne siamo già occupati qui e siamo giunti alla conclusione che la lettura ghematrica sia l’unica a far cessare le polemiche, perché rivela, con quel 644 di Ἐμμανουήλ, Ezechia nel suo primo anno di regno (644 a.C.), stando alla nostra cronologia, e questo ne fa il protagonista dell’oracolo perché quel primo anno di regno riassume simbolicamente tutto quanto il suo governo dando però ragione agli uni e agli altri.

Infatti, proprio perché non è Gesù è Gesù perché quel greco che permette la lettura ghematrica è neo-testamentario e dunque Ezechia prefigura il Cristo e il suo regno messianico, se l’oracolo lo è messianico. Dunque abbiamo che alla .ventinovesima generazione si cita “gesù”, antenato di Gesù se non Gesù stesso e a seguire, nella ventottesima generazione, l’Emmanuele, cioè Ezechia, tanto che quella contiguità non può essere casuale, se non fosse altro perché storica come storico è il 668/667 a.C. e il 644 a.C. poiché emergono da una cronologia che nel primo caso incrocia alla perfezione due calendari (sabbatico e giubilare); nel secondo si fa forte di una cronologia dei Re dimostrata un’infinità di volte quella che la Bibbia da sempre propone, sebbene altre cronologie, ritenute storiche, le siano state attribuite nottetempo creando dei veri e propri nonsense nel quadro cronologico biblico.

Ecco dunque la genealogia di Luca, cioè la genealogia di Gesù che non poteva essere altrimenti perché si compone di tranches di 888 anni, quando 888 è la ghematria stessa di Ἰησοῦσ; poi Lo colloca non sotto il porticato di Salomone, ma sotto la porta superiore del tempio costruita nel 668/667 a.C. in anno sabbatico e giubilare, quello che più di ogni altro si presta a un oracolo messianico che ne fa l’Emmanuele nel 644 a.C.

Tutto questo è emerso dando un preciso valore cronologico alle generazioni lucane che non esauriscono la loro funzione nella lunga lista di nomi, perché forse è più importante la lunga somma di numeri, ben lungi dall’essere compresa perché nuova agli occhi degli studiosi. Ma lo abbiamo scritto: questo post vuole solo attirare l’attenzione su una pagina lucana ritenuta lacunosa ed esaurita, quando è ancora capace di spunti di assoluta importanza, tanto che in un un ipotetico libro essa necessariamente non si potrebbe esaurirsi in alcuni paragrafi, ma occuperebbe un intero capitolo, tanto è importante, secondo noi.

 

Isaia 7,10-14 una polemica senza fine?

ezechiaIl post che sto per scrivere nasce dalla frequentazione di un forum cattolico dal quale, sebbene i molti amici, me ne sono andato in aperta polemica con la moderazione che in un solo caso riuscivo ad apprezzare.

Lì si scrive, proprio oggi, che la prossima domenica le letture proporranno Isaia 7,10-14, brano messianico per eccellenza, ma di una complessità tale che da sola giustifica due millenni di polemiche, perchè riassume -se possibile- tutta la diversità cattolica ed ebrea . Inoltrarsi dunque in quella polemica, significherebbe andare incontro a strafalcioni sicuri, perchè le competenze che richiede sono enormi.

Tuttavia, sull’onda della presunzione, proporremo il nostro parere sulla questione, interrogandoci su chi in realtà Isaia indichi, cioè se Gesù o Ezechia (tertium non datur). Il nostro metodo d’indagine va oltre l’inesplicabile mondo della lettera che nel passo citato raggiunge la sua sublimazione, per addentrarci di nuovo nel numero, in quella (pseudo) scienza che è la ghematria, la quale a volte, come vedrete, semplicemente sorprende.

Come potrebbe mai, vi chiederete, la ghematria venire a capo di una controversia semplicemente insanabile? Laddove fior fiore di studiosi, santi, rabbini e quant’altri vi passino in mente hanno fallito nel raggiungere una soluzione condivisa, possibile che la semplice lettura ghematrica possa far luce?

Tutte domande circa le quali non ho risposta, per cui mi affido ai fatti, alla lettura ghematrica del nome proprio greco di Ἐμμανουήλ (Emmanuele) proposto da Mt 1,23 il quale cita direttamente Is 7,14. Ἐμμανουήλ  ha un valore di 644 che nel calendario o nella storia ebraica, intendo la sua accezione cristiana di a.C./d.C., si colloca nel 644 a.C., per cui non rimane che vedere se in quell’anno successe qualcosa.

In particolare vogliamo sapere se quell’oracolo parlò di Gesù o di Ezechia, perchè altri non sono minimamente accennati o tirati in causa dall’oracolo. Dunque è in Gesù o in Ezechia la risposta e lì e solo lì la dobbiamo cercare.

Stando alla cronologia ufficiale,  non otteniamo niente, perchè assumendo le cronologie dei Re attualmente più citate (Albright; Thiele e Galil) il 644 a.C. segna la fine imminente del regno di Manasse e dunque non solo non ha nessun legame con Ezechia, ma neppure con Gesù perchè la profezia si colloca ai tempi di Acaz

Questo però non significa che la lettura ghematrica abbia fallito perchè, permettetemi la presunzione, c’è anche la cronologia dei Re proposta da questo blog e riassunta in questa tabella, la quale più e più volte ha colto nel segno.Non rimane quindi che guardare lì e vedere  che quel 644 a.C., emerso dalla lettura ghematrica di Ἐμμανουήλ, fu proprio il primo anno di regno, lo ripeto, il primo anno di regno (quello cioè che simbolicamente riassume tutto il passo isaiano) non di un re qualsiasi ma proprio di Ezechia, come vuole assolutamente il senso dei versetti citati i quali, è bene ricordarlo, sono controversi perchè delle due l’una:o è Gesù colui di cui si parla; o è Ezechia.

Vista la complessità del passo, lascio le conclusioni agli altri, i quali sapranno certamente far tesoro o ignorare quello che talvolta il caso o la Sapienza propongono quasi per gioco, come a voler spazzare via con la ramazza della semplicità due millenni di polemiche.